Scuola e società in Trentino. Una storia (1945-2006)

La presentazione del volume di Quinto Antonelli al Liceo Filzi.

Venerdì 24 novembre, presso l’aula magna del Liceo Fabio Filzi di Rovereto, è stato presentato il volume dello storico roveretano Quinto Antonelli “Scuola e società in Trentino. Una storia (1945 – 2006)”, a cura della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche.

E’ stata una bella occasione di riflessione e conoscenza, portata avanti proprio in quello che era l’Istituto magistrale, da cui sono usciti generazioni e generazioni di maestri e maestre della Scuola Trentina fin dal 1874. Quale luogo migliore, dunque per confrontarsi anche con gli operatori scolastici presenti, sulla storia della Scuola trentina?
Quinto Antonelli aveva già pubblicato un primo volume sulla storia della scuola trentina, che copriva il periodo dall’Umanesimo al Fascismo, quest’ultima opera copre invece il periodo dal secondo dopoguerra fino alla legge provinciale sulla scuola, la n. 5 del 2006, più conosciuta come “Legge Salvaterra” dal nome dell’allora Assessore all’Istruzione. Un terzo volume, forse potrà vedere la luce fra qualche anno, anche se, a specifica domanda Quinto Antonelli non si dice particolarmente interessato verso l’attualità della scuola trentina e in particolare si dichiara dubbioso anche in merito al reperimento di fonti storiche a supporto di una ricostruzione rigorosa e scientifica della scuola attuale.

L’incontro si è aperto con i saluti della dirigente scolastica Manuela Broz, che ha ringraziato la Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, per aver individuato il Liceo Fabio Filzi per la presentazione del volume ed ha dato il benvenuto a tutti i presenti, a seguire è intervenuto il dott. Italo Franceschini, Presidente della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche che ha illustrato il valore del volume ed ha poi dato la parola alla dott.ssa Sara Zanatta ricercatrice della Fondazione Museo storico del Trentino che ha condotto la presentazione.
Al tavolo dei relatori, oltre all’autore, vi erano il professor Marcello Bonazza, e il dirigente scolastico a riposo Alberto Tomasi con i quali si è sviluppato un interessante confronto su vari temi: la composizione della popolazione scolastica nell’immediato dopoguerra, le riforme degli anni Sessanta, con particolare riferimento all’avvento della scuola media unica, che a livello trentino ebbe non pochi oppositori, per varie ragioni. Ci si è soffermati poi anche sulla volontà di partecipazione degli studenti delle scuole superiori e Quinto Antonelli ha confessato che la lettura dei giornali studenteschi degli anni Sessanta e Settanta è stata per lui molto interessante ed in alcuni casi anche sorprendente, considerata la preparazione di cui gli studenti davano prova, ma anche tenuto conto del dibattito e delle prese di posizione contrarie alla possibilità di dar voce agli studenti che emersero allora da parte di alcuni esponenti particolarmente conservatori della Curia Trentina.

Su sollecitazione della moderatrice Sara Zanatta si è infine discusso sulle varie fonti utilizzate: quali sono le fonti per una storia della Scuola? E quali potrebbero essere oggi utili fonti per la storia dell’attuale scuola trentina? Il prof. Bonazza ha riflettuto sul fatto che attualmente risulta molto importante conservare gli atti amministrativi della scuola e, per quanto riguarda le pratiche degli studenti, gli atti della valutazione, quasi fosse l’unico aspetto rilevante da lasciare ai posteri. Alberto Tomasi, ricordando il periodo in cui fu dirigente scolastico al Liceo Da vinci di Trento ha premesso di avere un’ attitudine a conservare un po’ tutto della sua storia personale e professionale e, quanto a quest’ultima, ha affermato di avere tutte le circolari a suo tempo emanate e di poterle dunque mettere a disposizione per un eventuale terzo volume. Si è quindi ragionato su come a volte la documentazione scolastica relativa a sperimentazioni, attività di ricerca o progetti particolari siano stati conservati più che negli archivi scolastici, dai singoli insegnanti, convinti dell’importanza delle azioni che venivano messe in atto.

E’ stata un’ interessante discussione ed ha dato parecchi spunti di riflessione ai presenti, in particolare insegnanti o ex insegnati, molto coinvolgente anche il montaggio di film che Sara Zanatta ha voluto utilizzare per mettere tutti in situazione: uno sguardo sulla scuola attraverso spezzoni di film, dagli anni Sessanta ai nostri giorni: molto è cambiato, ma molto è anche rimasto (sempre) uguale quasi che certi riti della scuola, tendessero a perpetuarsi, nonostante l’evoluzione della società.

(la Dirigente Scolastica, Manuela Broz)

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